Questo articolo del blog vuole essere un semplice promemoria, per ricordare quello che abbiamo vissuto personalmente in questa quarantena, un ritratto scritto di quello che abbiamo provato in questo periodo unico e che ci auguriamo non si ripeta più.


Da una chiacchierata, alla realtà è un attimo.

Quando a metà Febbraio leggevamo e ascoltavamo le varie notizie e informazioni, che arrivavano dalla Cina, relative ad un virus periocoloso, e alla quarantena a cui erano state sottoposte delle provincie cinesi, ci sembrava tutto così distante da noi!

Si trattava di un avvenimento che ci interessava solo come uno dei tanti argomenti da chiacchierate da bar, tra conoscenti e amici.
Ognuno esprimeva la propria opinione e alla fine ci si rideva sopra, come fosse un fatto che riguardasse solo i lontani cinesi.

Con il passare dei giorni il tema diventava sempre più caldo, qualche commerciante iniziava a vivere sulla propria pelle i danni causati dalla quarantena cinese.

Le ultime settimane di febbraio iniziavamo a sentire sempre più vicino a noi questo nemico, COVID-9. Molti eventi delle nostre vite quotidiane venivano improvvisamente annullati.

Una domenica mattina di inizio Marzo ci svegliamo con la notizia che la Lombardia era diventata zona rossa, nella notte centinaia di persone avevano cercato di prendere un treno per scappare nelle altre regioni.

La paura nei loro volti diventava la nostra. Iniziavamo a chiederci “che cosa sta accadendo?” Era tutto così surreale e incomprensibile.

Lunedì mattina il terrore era sugli occhi di tutti in città. Una fobia generale era sbocciata in un fine settimana, dopo mesi di notizie che rimbalzavano nelle nostre orecchie.

9 Marzo 2020

Lunedì sera, 9 Marzo 2020, veniva dichiarata zona rossa tutta la penisola italiana. Stop. Tutti a casa fermi. Tutto chiuso.

Iniziarono così a trascorrere i giorni, tutti uguali; le domeniche perdevano la loro caratteristica che le contraddistingue come giorno di riposo.
Erano tutti giorni di riposo, forzato, ma comunque riposo.

Le notizie nei telegiornali erano ogni giorno più allarmanti, i morti e i contagi continuavano a salire.

Ci siamo aggrappati a ciò a noi è più caro, il tempo con la famiglia! La mattina era dedicata alla cura della casa, alla cucina, un po’ di movimento; il pomeriggio studio, libri, film.

Distanti da tutti! Unico momento per socializzare rimaneva la fila al supermercato per la spesa, rigorosamente con guanti e mascherine! Ma anche questo momento era vissuto con il sentimento della paura cucito sulle nostre bocche.

Le sere erano dedicate alle chiamate con gli amici, resoconto della giornata e pronostici per il futuro, gli unici argomenti delle conversazioni.

Continuavamo a riperci “andrà tutto bene”, come un mantra, che ci aiutava a trovare la forza di sorridere davanti a questo isolamento. Fisico ed emotivo.

Tempo di riflessioni sulla nostra quarantena

La quarantena coincide “casualmente” con il periodo di quaresima, e così viviamo sulla nostra pelle, il deserto del popolo ebraico e di Cristo. E questo ci ha dato tanto da riflettere.

Il digiuno dagli affetti e dai piaceri di quest’anno, hanno avuto un nuovo e diverso significato.

Dentro di noi le domande continuavano ad essere sempre più cariche di angoscia: “come faremo?” Questa era quella più frequente.

Come faremo se questa pandemia si dovessere protrarre per altri mesi o anni? Come faremo lontano dai nostri genitori, fratelli e amici? Come faremo senza poter più vivere liberi di fare una passeggiata? Come farà l’Italia a ripartire?

Dal canto nostro abbiamo sempre cercato di stare vicini ai nostri ospiti, di far sentire, per quanto possibile la nostra presenza; e loro a modo loro ci hanno dato la forza per guardare avanti, senza perdere la speranza.

Ricorderemo per sempre il gesto di una nostra speciale cliente Gabriella, la settimana prima di Pasqua ha avuto il desiderio di comprare un pacchetto molto costoso di trattamenti, senza sapere neanche se e quando avrebbe potuto beneficiarne!
È stato un gesto nobile che ci ha dato tanta fiducia nel nostro futuro.

La ripartenza

Maggio arriva con le sue giornate miti e notizie meno allarmanti! Il numero dei morti in Italia è sceso notevolmente e lo stato (Conte e colleghi) concede ad alcune attività di ricominciare a lavorare.

Ma quanto è importante e viscerale, per l’umano lavorare? È un pilastro della nostra esistenza. Senza lavoro siamo come i vegetali, con tutto il rispetto e l’amore per questa forma di vita.

Senza lavoro siamo costretti a stare fermi, a non poter fare programmi a lungo termine, siamo costretti a dipendere dagli altri!

La strada della ricostruzione è in salita, ma noi siamo certi che ognuno di noi troverà come sempre la forza per proseguire il proprio percorso.

Magari anche più liberi da fardelli che hanno perso di valore, ma sicuramente più ricchi di valori positivi rispolverati dentro noi stessi.

Ognuno di noi da questa esperienza se si guarda dentro potrà ricavarne qualcosa, basta rendersi consapevoli che ci troviamo davanti ad un occasione.

Un occasione per abbandonare vecchi stereotipi, abitudini, limiti, giudizi; un occasione per rivalorizzare se stessi e la vita, godere delle cose più semplici come il gusto di una passeggiata al tramonto, di una birra con gli amici, la cura amorevole per se stessi.

Di talenti ognuno di noi è colmo, ma li abbiamo persi di vista, per la fretta di correre dietro ad un mondo globalizzato, un mondo che ci chiede solo competizione e profitto, accantonando la nostra unicità.

Il Metodo Still Point

Il nostro talento naturale è prenderci cura degli altri! Questo aspetto si è rafforzato, come un uragano in questa quarantena!


Siamo stati onorati della presenza puntuale dei nostri ospiti in studio.
Facciamo ogni cosa per farvi vivere e scoprire il miglior stato fisico e mentale possibile.

Il metodo Still Point è cucito in maniera personale ed irripetibile su ognuno dei nostri ospiti.

Siamo corpo, mente ed anima e nessuno come noi valorizza queste tre entità al massimo.
Di questo siamo certi.

Lasciatevi allora conquistare dalla delicatezza delle tecniche manuali di Danilo Calandra, e vi garantiamo che raggiungerete i risultati a cui nessuno vi ha mai fatti arrivare!


Anche io sono un eroe

Tante categorie giustamente sono state definite eroi, ma da questa esperienza possiamo dire che eroi lo siamo stati tutti quanti. Ognuno nella la propria realtà, con le proprie sofferenze e difficolta ma ognuno con il proprio valore aggiunto.

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