I filosofi greci hanno dimostrato molto interesse verso la ricerca del profondo significato della bellezza; ed a questa sono stati affidati svariati significati e valenze.

In questo articolo quindi, voglio evidenziare i pensieri e le riflessioni sul tema della bellezza, da parte di alcuni dei più grandi filosofi greci di sempre, rendendo i concetti espressi da loro più semplici possibili, ma voglio anche esprimere il mio pensiero personale sul senso profondo che ha per me la bellezza.

Pitagora

Per il filosofo Pitagora la bellezza è una questione di proporzioni ed armonia. Armonia che può essere misurata secondo valori numerici.

Non a caso infatti, ricordiamo che a lui è attribuita lo studio del famoso triangolo ma anche lo studio appronfondito della sezione aurea, ovvero il rapporto numerico che possiamo misurare in natura e che rappresenta per molti filosofi e geni (Leonardo Da Vinci, Fibonacci…) l’espressione massima dell’armonia.

Non abbiamo testi scritti di questa mente illustre, ma tramite le testimonianze scritte dei suoi discepoli, è possibile risalire al suo pensiero sulla bellezza.

Senofonte

Una delle prime discussioni scritte riguardo la bellezza, la troviamo in Senofonte, nel secolo V a.C. 

Egli affermava che ci sono tre categorie differenti riguardo al concetto di bellezza:

1. La bellezza ideale: in base alla composizione delle parti.

2. La bellezza spirituale: l’anima, che si esprime attraverso gli occhi.

3. La bellezza funzionale: le cose sono belle finché sono utili.

Quindi per Senofonte non vi è la possibilità di dare alla bellezza un unico valore, ma questa esiste in funzione del punto di vista esterno.

Eraclito

Per Eraclito l’armonia non data dalla mancanza di contrasto ma dall’equilibrio che si crea nel momento di fusione di due essenze opposte, come tra luce e buio, donna e uomo, cerchio e quadrato, caldo e freddo.

Platone

Platone esprime il proprio pensiero sulla bellezza su due linee differenti.

Se da una parte, segue le orme del pensiero pitagorico riguardo alla bellezza, la quale è espressione di armonia e accordo, espressi e misurabili tramite valori numerici.

Dall’altra parte, per Platone la bellezza è qualcosa d’indipendente dalla cosa fisica, in maniera tale che non debba corrispondere con un’immagine visuale.
Ciò significa, quindi, che essa è soprasensibile ed è oltre la cosa intellettuale.

Per semplificare, per Platone la Bellezza ha un’esistenza autonoma, distinta dal supporto fisico che accidentalmente la esprime; essa non è dunque vincolata a questo o quell’oggetto sensibile, ma risplende ovunque.

La Bellezza non corrisponde a ciò che si vede (celebre era infatti la bruttezza esteriore di Socrate, che però risplendeva di Bellezza interiore).
Poiché il corpo è per Platone una caverna buia che imprigiona l’anima, la visione sensibile deve essere superata dalla visione intellettuale, che richiede l’apprendimento dell’arte dialettica, ossia della filosofia. 

Non a tutti dunque è dato di cogliere la vera Bellezza.

La mia visione di Bellezza

Secondo il mio modesto parere la bellezza è data dall’armonia.

Armonia nelle forme, armonia nei colori, ma armonia anche nel suono della voce, nei gesti, nelle espressioni.

Grazie al mio passato lavoro prima come estetista e poi come infermiera, ho avuto molto spesso a che fare con donne di straordinaria bellezza.
Donne fuori dai canoni estetici da copertina, canoni a cui vedo tendere passivamente una parte di donne e ragazze di oggi, bellezze poco autentiche, che dicono poco di se stesse ma molto delle mode e dei modi di apparire del momento.

Ciò che le rendeva belle erano i modi, il portamento, il tono della voce, il modo fine ed elegante di vestire. Il modo di rivolgersi alle persone, con garbo e delicatezza.

La bellezza dell’essere umano, va a braccetto con la bellezza del creato di cui questo fa parte; un fiore, un bosco, un fiume, un cielo stellato queste sono tutte immagini davanti alle quali solo una persona priva di connessione con il creato, può non rimanere ammaliato.

Ma la bellezza non è legata solo al senso della vista, ma si può cogliere anche attraverso gli altri sensi di cui siamo dotati: il suono, il gusto, il tatto e l’olfatto.

Anche una persona non vedente può cogliere la bellezza del suono di una melodia o del canto di un passero, può cogliere la bellezza del suono di una voce gentile, la bellezza della fragranza di un fiore a primavera…!

Ognuno di noi se lo desidera può cercare il senso più profondo della bellezza, e può iniziare a trovarlo guardando a se stessi. Il nostro corpo umano, i nostri tessuti, le nostre cellule sono ricche di bellezza.

Poiché senza bellezza la vita perde progressivamente di gusto e di significato e l’esistenza umana diventa vuota ed infelice, a ognuno di noi, non da soli ma in una ricerca corale, spetta la responsabilità di ricercare la propria visione della bellezza e di orientare ad essa la ricerca della bellezza nella propria vita.

Platone

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